L’agriturismo Al Picchio è un vecchio casale in pietra del 1500 ristrutturato nel rispetto dell’architettura originaria che ne fa risaltare le caratteristiche peculiari.
Legno, pietra, ferro battuto sono i materiali della tradizione locale usati nella ristrutturazione per caratterizzare ogni ambiente nei suoi particolari costruttivi.
Prima di entrare dal portone d’ingresso, alzando gli occhi e guardando bene, sull’architrave in pietra inciso a scalpello, si scorge l’anno 1592, anno in cui presumibilmente è stata ultimata la costruzione.
Varcato il portone si entra nella corte interna, da sempre il centro della vita contadina; era lì infatti che un tempo, le famiglie che abitavano il casale (anche trenta persone) avevano le loro principali attività: la stalla, il fienile, il pollaio, la cantina, i depositi, l’accesso all’orto esterno e alla campagna perché il terreno era cinto da mura in sassi.
33.00 Euro €
Al Picchio
33.00 Euro €
L’agriturismo Al Picchio è un vecchio casale in pietra del 1500 ristrutturato nel rispetto dell’architettura originaria che ne fa risaltare le caratteristiche peculiari.
Legno, pietra, ferro battuto sono i materiali della tradizione locale usati nella ristrutturazione per caratterizzare ogni ambiente nei suoi particolari costruttivi.
Prima di entrare dal portone d’ingresso, alzando gli occhi e guardando bene, sull’architrave in pietra inciso a scalpello, si scorge l’anno 1592, anno in cui presumibilmente è stata ultimata la costruzione.
Varcato il portone si entra nella corte interna, da sempre il centro della vita contadina; era lì infatti che un tempo, le famiglie che abitavano il casale (anche trenta persone) avevano le loro principali attività: la stalla, il fienile, il pollaio, la cantina, i depositi, l’accesso all’orto esterno e alla campagna perché il terreno era cinto da mura in sassi.
Legno, pietra, ferro battuto sono i materiali della tradizione locale usati nella ristrutturazione per caratterizzare ogni ambiente nei suoi particolari costruttivi.
Prima di entrare dal portone d’ingresso, alzando gli occhi e guardando bene, sull’architrave in pietra inciso a scalpello, si scorge l’anno 1592, anno in cui presumibilmente è stata ultimata la costruzione.
Varcato il portone si entra nella corte interna, da sempre il centro della vita contadina; era lì infatti che un tempo, le famiglie che abitavano il casale (anche trenta persone) avevano le loro principali attività: la stalla, il fienile, il pollaio, la cantina, i depositi, l’accesso all’orto esterno e alla campagna perché il terreno era cinto da mura in sassi.
Pubblicato 7 anni fa
Modificato 7 anni fa
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